Assemblea nazionale delle donne
Centinaia di donne provenienti da tutta Italia si sono riunite alla Casa Internazionale delle Donne di Roma per fare un bilancio dopo la manifestazione del 24 novembre e discutere le strategie e le iniziative future.
Sono arrivate da Taranto, Gorizia, Salerno, Milano, Palermo, Torino, Firenze, Trieste, Napoli, Viareggio, Bologna e da molte altre città. Numerosissime le realtà rappresentate, le associazioni, i gruppi, i collettivi e le singole donne, anche impegnate in ambiti istituzionali. Donne di tutte le età, dai dieci ai quasi novanta, in una sala che è rimasta gremita fino in serata.
Al di là delle differenze di opinioni, esperienze, pensieri, è comune l’intento di creare una piattaforma di azione per la libertà e l’autodeterminazione delle donne, coordinata a livello nazionale e che abbia forte radicamento a livello territoriale.
L’intento dell’assemblea è quella di proseguire in maniera organizzata il cammino intrapreso a partire dall’emozionante esperienza del 24 novembre 2007, su cui sono state fatte valutazioni positive. “Intendiamo dare una valorizzazione all’esterno e all’interno” è stato detto da una delle organizzatrici.
Bisogna combattere tutte le forme di violenza contro le donne: la violenza sessuale, la violenza economica, la violenza politica e istituzionale, la violenza psicologica, la violenza culturale. “Vogliamo spazi autonomi” ha detto Emilia di Salerno.
C’è “una grande inadeguatezza della politica istituzionale” rispetto alle problematiche delle donne, ha affermato Franca di Bologna.
Sono necessarie “riflessioni e confronti su temi come il separatismo, le differenze di percorsi e di generazione”.
“Ancora una volta, con la proposta di moratoria internazionale contro l'aborto, gli uomini parlano in nome e per conto delle donne con l'unico scopo di negarne l'autonomia, considerandoci meri contenitori biologici senza volontà né controllo del nostro corpo.” Si legge nel comunicato stampa diffuso da controviolenzadonne.org
Forti critiche sono state mosse verso quanti stanno attuando un attacco alle conquiste delle donne e contro il generale imbarbarimento e impoverimento culturale che vede ancora una volta le donne, le bambine e i bambini vittime di violenze in famiglia e nella società. Sono state pronunciate parole incisive in difesa della legge 194, sul degrado dei consultori, sulle discriminazioni delle donne migranti, sulla “collusione tra destra, sinistra, Chiesa Cattolica e malavita”. “È necessario un confronto serio su tutte le differenze tra di noi, ben sapendo che la politica c’è, il Vaticano c’è, e che siamo quindi ‘costrette’ a produrre politica per tutte le donne”; parole che indicano una chiara volontà di diventare una controparte significativa e “portare avanti insieme concrete iniziative per i nostri diritti in modo collettivo e condiviso”, mantenendo una continuità e “coinvolgendo le donne nelle istituzioni, nei posti di lavoro, nei media”.
Obiettivi comuni e agenda politica comune, quindi, da cui scaturiranno una serie di iniziative, fra cui una 'due giorni' in febbraio e un 8 marzo “nuovo”. Infatti la presenza di giovani e giovanissime e la straordinaria e inaspettata partecipazione, a partire dalla manifestazione nazionale, danno nuovo impulso ai movimenti delle donne.
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