2007/05/30

Comunicato Stampa Rete delle Donne di Bologna sulla Violenza alle Donne 29/05/2007

29/05/2007

Apprendiamo con dolore e denunciamo l'ulteriore episodio di violenzasessuale ai danni di una donna, avvenuto la notte del 23 maggio in unastrada di Bologna. A lei vanno la solidarietà profonda, l'affetto e la forza delle molte donneche compongono questa rete. Fatti come questo, tutt'altro cheepisodici, ci riguardano e ci interrogano direttamente.
Così come ci interroga l’episodio di aggressione ai danni di Agnese, sintomo di come la violenza contro le donne venga agita anche nelle relazioni “politiche”. Molte di noi svolgono attività specifiche connesse alla violenza sessuale:di prevenzione, comunicazione, assistenza, di analisi del fenomeno. Etutte sperimentiamo come interventi specifici abbiano senso ed efficacia seconnessi a un più ampio contesto culturale. Non cediamo al senso d'impotenza, al contrario confermiamo la nostradeterminazione nel promuovere una cultura del rispetto e della dignitàdelle persone, di qualsiasi genere e orientamento sessuale. Una cultura del piacere e della con sensualità, in cui la sessualità siaterreno di
relazione, di desiderio, di amore, di sperimentazione, in cuiogni donna, eterosessuale, lesbica, transessuale, possa esprimere le suepreferenze e la sua individualità Una cultura della partecipazione e della responsabilità reciproca – perchéstiamo parlando anche di soluzioni urbanistiche e politiche cittadine.Sappiamo che nessuna misura "securitaria" - di controllo emilitarizzazione - è di per sé risolutiva. Anzi l'enfasi e la propagandasu questo tipo di soluzioni produce l'effetto perverso di aumentare lapercezione di insicurezza e vulnerabilità per le donne. E di assecondare lapaura, l'isolamento, ol'idea che siamo soggetti "deboli", da mettere sotto tutela: se al carneficesostituiamo il protettore
confermiamo il ruolo della donna come vittima! Ancora una volta scommettiamo su una concezione della "sicurezza" comequalità della vita, benessere, accesso ai servizi, responsabilitàreciproca, cooperazione. Certo, fondamentale è ad esempio l'aumento dell'illuminazione pubblica dinotte: ma ci sono stati episodi in cui questo non è stato sufficiente, incui passanti hanno visto e non sono intervenuti. Vedere un uomo chemaltratta una donna è da molti percepito come qualcosa di normale, in cuinon impicciarsi. Potrebbe essere una coppia, e si sa: "fra moglie marito nonmettere il dito". Quante volte è successo? Un ulteriore effetto negativo di proposte esclusivamente "militari" o
dicontrollo per fare fronte alla violenza sessuale, é una sorta didistorsione percettiva del fenomeno: la maggioranza delle violenze contro ledonne - sessuali e non - avviene in questo paese all'interno delle muradomestiche, nel contesto della famiglia. Questo dovrebbe essere un terrenoprivilegiato di intervento, perché la violenza in nessun caso è un fattoprivato ma una questione politica che interroga i presupposti culturali emateriali che la rendono possibilePensiamo ad esempio a quanto si rivelerebbero importanti misure chefavoriscano l'autonomia delle donne, in tutti quei casi in cui questecontinuano a subire violenza per mancanza di alternative economiche. Un'ultima considerazione, non meno importante,
a proposito di questoulteriore caso di stupro, che pare che sia stato commesso da un cittadinomarocchino: assistiamo continuamente a generalizzazioni pericolose e nonrispondenti al vero, innanzitutto ma non solo in terministatistici. Ci opponiamo apertamente a qualsiasi lettura che strumentalizzil'evento, e che alimenti stereotipi razzisti: la culturadella violenza non ha una connotazione etnica o di classe, ma di genere!!La facile individuazione di "categorie pericolose" e la creazione mediaticadi “mostri” nasconde il fatto che chi agisce e chi tollera laviolenza contro le donne è un uomo “normale”. Rinnoviamo il nostro impegno e la nostra passione per la promozione di unadiversa cultura e pratica delle
relazioni, che non ci releghi al ruolo divittime potenziali ma ci riconosca soggetti attivi, interlocutrici alla paridi quanti interessati alla costruzione di un diverso rapporto dirispetto sociale tra i generi.

Rete delle Donne di Bologna

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