2008/02/20

Obiettiamo gli Obiettori: la Rete delle donne di Bologna aderisce

Di fronte agli attacchi sempre più pesanti all'autodeterminazione delle donne non si può più rispondere semplicemente invocando la difesa della 194.

Le scellerate dichiarazioni degli antiabortisti in queste ultime settimane rendono ancor più evidente il potere sulla sfera della riproduzione (e, più in generale, su quella della salute) che la classe medica può esercitare, coadiuvata anche dall'articolo 9 della legge 194 che prevede per il personale sanitario la possibilità dell'obiezione di coscienza ­ possibilità contemplata unicamente rispetto all'interruzione di gravidanza: in nessun altro ambito medico né in altra professione vale questa opzione.

Per riaffermare con efficacia il nostro diritto di autodeterminazione dovremmo, quindi, ripartire proprio dal nodo dell'obiezione di coscienza, da questa "opzione", riconosciuta per legge, secondo cui alle scelte e ai problemi di sofferenza delle donne (perché abortire è una scelta sofferta) il personale medico-sanitario può anteporre i suoi "problemi di coscienza", la sua visione della vita ­ in poche parole, in nome della propria "coscienza" può opprimere il soggetto a cui deve assistenza.

Gli effetti di ciò sono sotto gli occhi di tutte: oggi abortire è diventato quasi impossibile e le donne stanno ritornando a pratiche clandestine per l'interruzione di gravidanza; l'arroganza degli obiettori è immensa, e nei reparti il personale che non vuole adeguarsi ai diktat dei primari obiettori ha vita dura; perfino l'accesso alle scuole di specializzazione in ostetricia e ginecologia è sempre più vincolato all'"atto di fede" dell'obiezione di coscienza. Chi si adegua ha una strada privilegiata per far carriera; chi invece non obietta è costretta/o a impiegare la maggior parte del proprio tempo a praticare aborti per sopperire alla scarsità di personale non obiettore. Per non parlare, poi, della cospicua fetta di finanziamenti pubblici destinata agli ospedali cattolici in cui non è riconosciuta la possibilità dell'interruzione di gravidanza.

Se una cattiva legge permette, attraverso l'obiezione, di calpestare i diritti individuali, anche le/i cittadine/i hanno diritto di sapere chi sono coloro che le/i curano e di scegliere da chi farsi curare: che fiducia si può avere in quel/la ginecologo/a che costringe a inutili sofferenze in nome delle proprie convinzioni morali, pensando di aver dei diritti sul corpo dell'altra?

Crediamo sia arrivato il momento non solo di rivendicare dei diritti ma anche di praticarli.

"Obiettiamo gli obiettori" significa che esercitiamo il diritto di scegliere da chi farci curare, pretendendo un rapporto di fiducia, trasparenza e assunzione di responsabilità con la persona a cui affidiamo la nostra salute. Significa, quindi, pretendere dalle Asl, dai Consultori e dagli Ospedali l'elenco del personale medico-sanitario che pratica l'obiezione di coscienza. Alle donne che intendono difendere e affermare il diritto all'autodeterminazione proponiamo di:

  1. costituirci come soggetti politici che esigono la pubblicizzazione e l'affissione pubblica negli ospedali e nei consultori delle liste del personale sanitario che fa obiezione;
  2. cominciare a raccogliere città per città, ospedale per ospedale, consultorio per consultorio tutte le informazioni che già si hanno, facendo una prima lista dei nominativi che si posseggono
  3. promuovere il boicottaggio in toto di tutti i reparti e di tutte le prestazioni (analisi del sangue, visite, ecc) degli ospedali in cui ci sono più obiettori;
  4. creare un sito dedicato a questo dove raccogliere informazioni.

Sappiamo bene che in nome di "sacri principi" vengono compiuti i più grandi crimini della storia, la violazione dei più elementari diritti umani. Hannah Arendt ci ha insegnato che "Il male appare banale e proprio per questo ancora più terribile: perché i suoi più o meno consapevoli servitori, altro non sono che dei piccoli, grigi burocrati, simili in tutto e per tutto al nostro vicino di casa".

Difendere la nostra autodeterminazione dai "burocrati del male" significa diventare protagoniste nell'esercizio e la difesa dei nostri diritti. Smantellare il sistema che si è creato intorno all'obiezione di coscienza, significa smantellare un sistema che alimenta e legittima gran parte degli attacchi contro l'autodeterminazione dei nostri corpi e delle nostre vite. Sta a noi donne determinare un grande risveglio prendendo coscienza della vastità dell'abuso subito e impedire che si ripeta, rimpadronendoci di un sapere e di pratiche che ci mettano in grado di opporci agli abusi e di chiederne conto.

Collettivo femminista Maistat@zitt@

Per info sulla campagna a Bologna retedonnebologna@women.it


Update: Come denunciare chi non ti prescrive la pillola del giorno dopo

http://osservarosa.blogspot.com/


5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, ho linkato il vostro sito sul blog che gestisco in difesa della 194. Bisogna fare rete...

Babs ha detto...

Grazie!
Ti verremo a trovare! Ora ti aggiungo tra i links.

Anonimo ha detto...

Volevo chiedere: che significa "opprimere il soggetto a cui deve assistenza"?

Si tratta di "pressione psicologica o di coscienza" pesante ma comunque subordinata alla ferma volontà del soggetto assistito oppure un medico obiettore può realmente (a norma di legge) imporre il veto di aborto ad una degente?

Se fosse il secondo caso sarei assolutamente alla vostra parte, invece ho molte riserve a condividere il vostro orientamento.

Premetto che a scrivere è un uomo, di sinistra, peraltro non sufficentemente informato sulla legge in questione, per cui ai vostri occhi potrei anche fornire delle considerazioni superficiali o analizzare la questione da una prospettiva "ottusa".

Il punto è questo: è una decisione sofferta, lo dite voi stesse e avete ragione, io non immagino nemmeno quanto lo sia, e per questo credo valga la pena di non fare una scelta con leggerezza.

Mi sembra infatti una posizione comoda non avere pressioni e non confrontarsi con gli aspetti negativi della questione, anzi è conveniente farlo prima che avere dei pentimenti dopo; poi se la scelta è convinta comunque prevarrà, altrimenti vuol dire che non era tale.

Nessuno ha il diritto di decidere sulla vita (o sul corpo... è lo stesso) di un'altro individuo, è il vostro punto di vista.Condivido.

Il fatto è che credete che il medico obiettore stia decidendo sul VOSTRO corpo, è questo l'equivoco.

In realtà si sta decidendo (voi e lui) sul corpo (o sulla vita... è lo stesso) di un terzo individuo, che peraltro non ha voce in capitolo nell'(s)opprimente dibattito e non è nemmeno causa del problema, ne è casomai - suo malgrado - l'effetto.

In questa prospettiva rovesciata è il medico obiettore a dirvi che non si hanno diritti sul corpo di un'altro.

Questo per la questione morale. Poi per la questione della trasparenza sono anche d'accordo, anche se ripeto, se la situazione illustrata sopra descrive uno scenario opprimente che non consente scelte libere da condizionamenti, quella "trasparente" forse porterebbe a molte scelte avventate o ingenue con relative ripercussioni psicologiche future.

La soluzione migliore sarebbe di disporre di strutture con personale "eterogeneo" tipo psicologi, medici, obiettori di entrambe le posizioni per intraprendere un percorso di analisi completo.

In questo caso la scelta finale sarebbe LIBERA e RESPONSABILE, perchè il soggetto sarebbe stato informato, da entrambe le parti, di tutte le variabili del caso.

Anonimo ha detto...

Il fatto che quello che il medico obiettore pretende di difendere sia un terzo "individuo" non è universalmente riconosciuto. E' UN punto di vista. So che la morale cattolica vorrebbe passare per l'unica esistente, ma non è così.

Che poi la scelta dell'aborto per essere ponderata abbia bisogno delle pressioni psicologiche di una manica di bigotti che vogliono imporre agli altri la loro personale morale, mi fa ridere. Penso che del personale onesto e professionale sia più che sufficiente in tal senso.

Anonimo ha detto...

Carissime, segnaliamo il blog dedicato alla campagna Obiettiamo gli obiettori:
http://ogo.noblogs.org/

Venite a trovarci on line!

ciao
Maistat@zitt@