Il 25 Novembre 2006, Giornata Internazionale contro la Violenza alle Donne, si è tenuta a Bologna una grande manifestazione organizzata dalla RETE delle DONNE di Bologna: Libere dalla violenza,
Libere di scegliere.
Alle 15.00 siamo partite in 4000 dalla Stazione di Bologna per arrivare in Piazza Nettuno, dove, dal palco, si sono susseguiti interventi politici e artistici per quasi 3 ore! Poi la Notte è stata delle Donne, decine di iniziative sparse per la città hanno animato la lunga notte bolognese.
A parte la semplice descrizione del grande evento bolognese, la riflessione sulla violenza non si è conclusa quel giorno, tutte noi stiamo continuando ad incontrarci per continuare la lotta sia dal punto di vista culturale, sia dal punto di vista politico.
L'analisi è ora volta alle modalità di contrattazione delle associazioni femminili, in particolare del Centro Antiviolenza bolognese (Casa delle Donne per non subire violenza), che ogni anno si trova a dover lottare per i propri finanziamenti, perchè considerata dal "palazzo" un'associazione al pari di qualsiasi altra e non come un essenziale servizio delle e per le donne. Questo atteggiamento di sufficienza deve finire perchè la libertà delle donne nella nostra città passa necessariamente dalla libertà di operare di questa associazione.
Un tema fondamentale è anche la nuova Legge sulla violenza di genere che il governo è in procinto di preparare. Noi crediamo che questa legge vada concertata con le donne e che il modello da seguire sia la Legge spagnola contro la Violenza di Genere del 2004. Vi invitiamo a seguire il link e leggerla interamente, perchè l'informazione è necessaria per perseguire una lotta comune e significativa.
Invitiamo tutte e tutti a discutere con noi, se non partecipando attivamente agli incontri, lasciando un commento a questo post.
1 commento:
Sono Barbara, mi sento un pò ridicola a commentare il post che ho scritto io. Spero che qualcuno leggerà...
Il problema della Casa delle Donne per non subire violenza è la CONVENZIONE comunale, che è ANNUALE e non triennale o quinquennale come per tutti gli altri centri antiviolenza della regione. Credo che la nostra lotta debba essere forte e coesa, ed in tempo per l'approvazione del bilancio comunale (gennaio o febbraio 2007),fino al quale di sicuro il comune aspetterà per rinnovare la convenzione con la casa...in ritardo di tre o quattro mesi (come l'anno scorso). Mesi in cui le donne che lavorano lì con tanto impegno, si trovano temporaneamente disoccupate in attesa che la Casa abbia i soldi per riassumerle!! Oltre al fatto che la struttura stessa e i servizi che lì sono garantiti, vengono messi a rischio.
Quindi la richiesta fondamentale che dobbiamo fare al comune è l'adeguamento della convenzione con le altre province dell'Emilia ROmagna, cioè quinquennale!
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