2008/06/27

Lettera alla Commissione delle Elette di Bologna

Bologna 27/6/2008

Alla presidente della 7° Commisione

Siriana Suprani

p.c. ai consiglieri della 7° commissione

al presidente della 5° commissione

UDI

Casa delle Donne per non subire violenza



Gentile Presidente,

con riferimento all'invito rivolto alla rete delle donne di Bologna di partecipare alla seduta odierna il cui ordine del giorno riguarda

1)Bilancio dell’attività dei Consultori familiari, con particolare riferimento all’applicazione della legge 194/78.

2)Trattazione dell’Odg:

“Ordine del Giorno volto a convocare con urgenza un tavolo straordinario con i rappresentanti delle associazioni, in particolare: movimenti per la vita, centri di aiuto e servizi di accoglienza per la vita, per valutare l’applicazione a livello locale della legge 194/78, con particolare riferimento alla parte preventiva, presentato dalla Consigliera Noè e altri in data 26/05/08.”

comunichiamo a Lei e alla Commissione da Lei presieduta che

non intendiamo partecipare a questa convocazione adducendo le seguenti ragioni:

1)non comprendiamo le finalità di questa convocazione che mette insieme soggettività politiche radicalmente distanti su questioni di principio che riguardano la libertà e l'autodetermiazione delle donne in materia di scelte procreative:Tali questioni, in quanto inconciliabili, non possono essere oggetto di tavoli di trattativa. Riteniamo che l’istituzione pubblica sia in grado di fornire dati relativi all’applicazione di una legge dello Stato, senza dover ricercare ragioni altre, e che la garanzia di applicazione di una legge non possa inoltre venire discussa nell'ambito della "straordinarietà", in quanto si tratta di ordinaria funzione del soggetto pubblico.

2)“nessuno scambio politico sul corpo delle donne” non è solo uno slogan ma una pratica politica che appartiene alla quasi totalità dei movimenti delle donne che in questi anni sono scesi in piazza a difendere la 194 a partire da quella manifestazione imponente di Usciamo dal Silenzio del 14 Gennaio 2006 a Milano

3)Dopo l'attacco pesante fatto alla libertà femminile come l'obiezione di coscienza alla prescrizione medica e addirittura alla vendita da parte dei farmacisti di un farmaco contraccettivo come la "pillola del giorno dopo", e l'aumento indiscriminato dell'obiezione di coscienza che rende sempre più faticoso l'accesso all'aborto nelle strutture pubbliche siamo consapevoli del fatto che l'attuale attacco alla 194 non si avvale e non si avvarrà di strumenti referendari ma degli anelli deboli presenti nella legge stessa, primo fra tutti quello che riguarda la prevenzione e la tutela della maternità.

4) Consapevoli del fatto che le donne hanno sempre gestito la libertà procreativa in maniera eticamente responsabile, e quindi sono soggetti morali a pieno titolo,consideriamo principio irrinunciabile la laicità delle istituzioni e delle sue leggi e siamo fermamente contrarie a riportare le donne a quel ruolo tradizionale della famiglia patriarcale che ha significato: abusi, violenze, aborto clandestino, morte.

Le donne oggi sono di nuovo unite a dire di no a tutto questo!
Siamo sempre disponibili a continuare un confronto e una pratica di relazioni con le istituzioni locali sui temi che riguardano le misure complessive che rendono disponibili e fruibili le libertà delle donne e che riguardano le politiche dell'occupazione femminile e del welfare a partire da quei luoghi di promozione della salute o di “ empowerment femminile” che sono i consultori pubblici da cui l'associazionismo deve stare rigorosamente fuori

la Rete delle Donne di Bologna

1 commento:

Avantreguarde ha detto...

Complimenti, bellissimo blog!

Anche noi ne abbiamo aperto, ma siamo nuovissimi, per cui se avete consigli o commenti ci farebbe piacerissimo!

Fateci un salto!

http://avantreguarde.blogspot.com/