2007/04/05

Comunicato del Coordinamento Unitario Pride

Noi, lesbiche, gay, trans e bisessuali, siamo portatori e portatrici di pari
dignità civile e sociale. Di fronte all´opinione pubblica italiana
rivendichiamo che il Parlamento e il Governo, così come le forze sociali e
politiche, riconoscano e garantiscano uguale dignità e pari diritti, nel
rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, della
Costituzione italiana, della Carta dei diritti fondamentali dell´Unione
europea e nel rispetto del principio della laicità dello Stato italiano e
della sua autonomia da ogni ingerenza confessionale.

Le associazioni lgbt riunite a Roma il 1 aprile 2007 per discutere i temi
politici e le modalità organizzative del Pride Nazionale di Roma del 9
giugno 2007,ritengono che questa manifestazione debba essere l´occasione per
riaffermare che:

- la laicità dello Stato è il fondamento del vivere civile, la garanzia dei
diritti di tutte e tutti, è un bene primario da difendere da ogni forma di
ingerenza confessionale.

- la pari dignità e i pari diritti per le persone lgbt rimangono centrali e
assumono il valore di paradigma del conflitto tra chi vuole uno stato laico
e chi cerca di riportare l´Italia nel Medioevo. Le nostre vite sono un fatto
dirompente perché svelano che non esiste una famiglia "naturale", ma che le
famiglie sono un fatto culturale. Con serenità e determinazione, con le
nostre modalità e tutto l´arcobaleno dei nostri colori, riaffermiamo la
necessità che il Parlamento approvi una vera legge che offra una pluralità
di istituti giuridici aperti a tutte e tutti. Allo stesso modo, i diritti
civili e sociali di tutte e tutti noi vanno garantiti attraverso una legge
antidiscriminazione che dia piena realizzazione al principio di eguaglianza
sancito dall´articolo 3 della nostra Costituzione.

- vogliamo rappresentare una richiesta diffusa di un´Italia migliore, che si
opponga a progetti politici e culturali reazionari che alimentano la
violenza sulle donne, sulle lesbiche, sui gay, sulle e sui trans e su ogni
altro soggetto non garantito. Questa campagna di odio integralista sta
contagiando tutto il paese, raggiungendo picchi di violenza anche politica
inediti, in particolare da parte di gruppi neo nazisti e neo fascisti a cui
le istituzioni non danno una risposta. Chiediamo che il Parlamento
finalmente approvi una legge che sanzioni la violenza e l´istigazione
all´odio motivata anche dall´orientamento sessuale e dall´identità di
genere, perché non è ammissibile che non vi siano strumenti per difendere
il proprio diritto alla vita e all´integrità fisica e personale.

- la lotta per le libertà individuali, l´autodeterminazione dei corpi e
delle scelte di vita, deve essere assunta da un ampio e plurale arco di
movimenti, gruppi, associazioni. In questo senso le associazioni lgbt
lavoreranno fin da subito per costruire reti e relazioni affinché il Pride
Nazionale del 9 giugno 2007, sia un grande appuntamento per tutte e tutti
coloro che hanno a cuore la libertà, la democrazia, l´antifascismo. Perché
esiste un´altra Italia!

Il coordinamento ha scelto al suo interno i tre portavoce nazionali:

1. Cristian Ballarincell. 347/8445732
2. Aurelio Mancusocell. 335/310659
3. Rossana Praitanocell. 348/7708439Circolo Mario Mieli 06/5413985

Coordinamento Unitario Pride Nazionale Roma 2007
Roma, 1 aprile 2007

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